(AGENPARL) - Roma, 28 set - Approda in Parlamento il caso del Trim Prob, il dispositivo scova-tumori inventato dall’italiano Clarbruno Vedruccio e prodotto fino al 2007, anno in cui Galileo Avionica, società del gruppo Finmeccanica, decise di cessarne la produzione, tra le polemiche. A portarlo all’attenzione di Palazzo Madama è il Senatore abruzzese dell’Italia dei Valori Elio Lannutti con un’interrogazione parlamentare presentata ieri e diretta al Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e al Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Proprio il Ministero dell’Economia controlla il gruppo di Finmeccanica.
Lo scienziato e militare Clarbruno Veddruccio, intervistato ”conferma che il Trim Prob ha l'omologazione del Ministero della salute, è usato in una cinquantina di centri italiani che sono riusciti a procurarselo prima che la produzione venisse fermata dalla stessa Finmeccanica e fa a pieno titolo parte del Sistema sanitario nazionale (SSN); nella citata intervista - prosegue Lannutti nell’interrogazione - il dottor Vedruccio afferma che sta mantenendo lui stesso i "costi molto alti" del brevetto e poi dichiara: ‘Era quasi come se questa cosa dovesse rimanere soltanto in mando ad un gruppo di persone. Finmeccanica aveva il potere, forse lo avrebbe ancora, per fare navigare questa tecnologia’”.
Il Senatore chiede “se il Ministro della salute sia a conoscenza dell'esistenza del Trim Prob e quali siano le valutazioni sullo stesso in quanto strumento di diagnosi di tumori non invasivo, non costoso, rapido” W “quali siano le valutazioni sui risparmi economici che deriverebbero da una diffusione massiccia della stessa strumentazione nel SSN, dato che tale macchina costa appena 40.000 euro e non ha praticamente costi di gestione a differenza di altre macchine diagnostiche utilizzate per le stesse patologie”. L’interrogazione chiede inoltre “quale sia la valutazione dei Ministri in indirizzo in merito al fatto che una società del gruppo Finmeccanica, quindi controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, abbia deliberatamente cessato la produzione di una tecnologia d'avanguardia tutta italiana che avrebbe portato indubbi benefici alla sanità italiana e alle casse dello Stato” e “se non intendano fare chiarezza su quali siano state le reali motivazioni dietro la cessazione della produzione del Trim Prob da parte di Galileo Avionica”. Lannutti chiama infine in causa la Corte dei Conti: “faccia chiarezza - dice - sul danno per l'erario derivante dalla mancata adozione del Trim Prob”.
Il 5 luglio 2010, l'On.le Claudio Civettini, consigliere regionale del Trentino Alto Adige, ha depositato alla Procura della Repubblica un esposto per chiedere, alla Giustizia, lumi sul mancato utilizzo del Bioscanner all'interno delle Strutture Sanitarie. Per avere copia dell'esposto cliccare qui.